L’associazione MadeinMAARC, che ha realizzato un museo virtuale dell’astrattismo e architettura razionalista di Como, nel 2020 ha indetto il suo primo concorso fotografico: PhotoMAARC – “1925/1945 Edifici pubblici in Italia: razionalismi, classicismi e monumentalismi”.
riporto qui l’OBIETTIVO DEL CONCORSO:
Il concorso vuole porre l’attenzione sullo straordinario e complesso patrimonio architettonico appartenente al periodo che va dalla seconda metà degli anni ’20 alla soglia della seconda guerra mondiale (1925/1945), opere che hanno lasciato un’impronta profonda nel tessuto urbano delle città italiane. Molti di questi edifici hanno subito adattamenti, trasformazioni, cambi di destinazione d’uso, superfetazioni tali da averne compromesso la qualità originaria. L’obiettivo è quello di contribuire a liberare questo patrimonio da letture ancora connotate da considerazioni politico-ideologiche, valutandolo in termini di qualità architettonica e di adeguatezza della risposta alla richiesta di tipi edilizi legati a funzioni rinnovate. L’Associazione si prefigge inoltre di costruire ad ogni edizione del Concorso un archivio fotografico aggiornato di tale patrimonio, a partire dalle immagini pervenute.
Allegato al bando un bellissimo elenco di 239 edifici pubblici sparsi in tutta Italia: una specie di mappa del razionalismo che invitava a percorrere tutta la penisola a scoprire edifici famosi e opere meno note. Ho partecipato con entusiasmo (grazie a Irene che me l’ha segnalato!) assieme a una novantina di altri fotografi e sono orgoglioso di aver vinto il primo premio con questa fotografia:
La giuria, così composta:
- Presidente: Lorenzo Degli Esposti, architetto/già direttore Padiglione Architettura Expo 2015
- Roberto Borghi, critico e storico dell’arte
- Aldo Castellano, architetto/ordinario Politecnico di Milano
- Marco Introini, fotografo/architetto/docente Politecnico di Milano
- Luca Massari, fotografo
- Maurizio Montagna, fotografo
- Giovanna Saladanna, grafico/architetto
ha motivato così la scelta:
Il Dispensario antitubercolare di Alessandria di Ignazio Gardella è ritratto nella vista frontale del lato corto, l’attacco a terra parzialmente coperto dalla recinzione su strada: raffinate e calcolate esclusioni ne danno interpretazione originale e assoluta, in cui figure e sfondi competono in un continuo alternarsi tra l’astrazione della laconica superficie bianca traforata, lo sfondo dell’azzurro del cielo e la planarità minimale del muro grigio, primo piano o con i lacerti alberati anch’esso cornice, in cui la crepa con trattenuta violenza esprime l’ineludibilità della materia nella presenza delle cose di questo mondo.
Sono parole in cui mi riconosco in pieno, tanto da avermi fatto desiderare di sottoporre altre mie immagini alla giuria per una sorta di lettura portfolio che esprima nero su bianco quel che metto in molti miei scatti.
Come se non bastasse, l’edificio è costruito nella mia città natale e fin da bambino mio padre (grande appassionato di architettura e design) me lo indicava come opera notevole.
Altre mie due immagini (su cinque inviate) sono state selezionate tra le cento migliori:
Qui un articolo dell’imprescindibile stampa locale descrive gli eventi organizzati per la premiazione: proiezione delle foto selezionate sulla Casa del fascio di Terragni con concerto di violino e tavola rotonda molto stimolante su architettura del ventennio e fotografia.
[in copertina: la mia foto proiettata sulla Casa del Fascio di Como il 10 ottobre 2020 in occasione della due giorni di premiazione del concorso]